The Queen's Gambit una storia di genio e dipendenza in un mondo dominato dagli uomini!
Il mondo del cinema è vasto e variegato, con storie per ogni gusto e sensibilità. A volte però ci capita di imbatterci in opere che lasciano un segno profondo, storie che rimangono impresse nella nostra mente anche dopo il finale dei titoli di coda. “The Queen’s Gambit”, miniserie Netflix uscita nel 2020, è proprio una di quelle storie.
Ambientata negli anni ‘60 e ‘70, la serie racconta il percorso di Beth Harmon, un prodigio degli scacchi interpretato magistralmente da Anya Taylor-Joy (un nome che vi consigliamo di ricordare!). Beth, orfana fin da bambina, scopre un talento innato per il gioco degli scacchi durante il suo soggiorno in un orfanotrofio. La sua mente geniale le permette di raggiungere vette inimmaginabili nel mondo degli scacchi, dominato quasi esclusivamente dagli uomini. Ma dietro l’apparenza fredda e calcolatrice di Beth si nasconde una profonda fragilità: la dipendenza da tranquillanti che inizia durante la sua infanzia diventa un ostacolo costante alla sua carriera.
La serie è un affascinante mix di genere: dramma, sport, psicologia e, in parte, thriller. La regia di Scott Frank (già noto per opere come “Godless”) è impeccabile, creando un’atmosfera suggestiva e coinvolgente che ci trasporta nell’universo mentale di Beth.
Ma il vero punto di forza di “The Queen’s Gambit” è senza dubbio la performance di Anya Taylor-Joy. L’attrice britannica interpreta Beth con una intensità e un carisma incredibili, mostrando al pubblico tutte le sfaccettature del suo personaggio: la freddezza strategica durante le partite, la fragilità emotiva fuori dal tabellone, l’inconfondibile sguardo penetrante che sembra svelare i segreti dei suoi avversari.
L’evoluzione di Beth Harmon
Il percorso di Beth è un viaggio affascinante e tormentato: dalla bambina solitaria dell’orfanotrofio, che impara a giocare agli scacchi grazie a un custode premuroso, all’abile giocatrice in grado di battere i migliori giocatori del mondo. La serie esplora temi complessi come la dipendenza, il dolore emotivo e la ricerca della propria identità in un mondo ostile e competitivo.
Ecco alcuni punti chiave dell’evoluzione di Beth:
Fase | Descrizione |
---|---|
Infanzia | Orfana in un orfanotrofio, scopre il talento per gli scacchi |
Adolescenza | Affronta le prime sfide nel mondo degli scacchi |
Gioventù | Diventa una giocatrice professionista di fama mondiale |
Adulto | Deve affrontare la dipendenza e i propri demoni interiori |
L’equilibrio tra talento e fragilità rende Beth un personaggio indimenticabile, capace di conquistare il pubblico con la sua determinazione e il suo carisma.
Un successo meritato
“The Queen’s Gambit” ha riscosso un enorme successo sia da parte della critica che del pubblico, diventando uno dei titoli più visti su Netflix nel 2020. La serie ha vinto numerosi premi prestigiosi, tra cui due Golden Globe (Miglior Miniserie e Migliore Attrice in una Miniserie per Anya Taylor-Joy) e undici Emmy Awards.
Oltre al successo commerciale, “The Queen’s Gambit” ha avuto un impatto positivo sul mondo degli scacchi: ha contribuito a far aumentare l’interesse per questo gioco antico e strategico, soprattutto tra le nuove generazioni.
Se siete alla ricerca di una serie tv che vi tenga incollati allo schermo dal primo all’ultimo episodio, “The Queen’s Gambit” è la scelta giusta per voi. Un capolavoro moderno che combina talento, bellezza, suspense e riflessioni profonde sulla natura umana.